La legge di Bilancio per l’anno 2023 ha un fortissimo impatto sul mondo di lavoro. Vediamo cosa cambia:
- Premio di risultato: Ai premi di risultato, partecipazione agli utili o altre somme erogati nell’anno 2023 a titolo di premio di produttività ai lavoratori dipendenti del settore privato è applicata l’imposta sostitutiva pari al 5% secondo le regole previgenti.
- Esonero parziale contributi c/dipendenti: Viene riconosciuto un esonero sulla quota dei contributi previdenziali IVS a carico dei lavoratori dipendenti. L’esonero è riconosciuto in via generale in misura pari al 2% sino a 2.692 euro di imponibile previdenziale mensile ovvero in misura pari al 3% se la retribuzione imponibile mensile del lavoratore sia inferiore a € 1.923.
- Assunzioni agevolate: L’efficacia delle seguenti misure è condizionata all’autorizzazione della Commissione europea:
- assunzione soggetti beneficiari di Reddito di Cittadinanza
- assunzione giovani under 36
- assunzione donne prive di impiego regolarmente retribuito
- Lavoro occasionale accessorio: Nuovi limiti nell’utilizzo del lavoro occasionale: raddoppiato il valore massimo complessivo delle prestazioni di lavoro occasionale acquisibili da ciascun utilizzatore: i relativi compensi, con riferimento alla totalità dei prestatori, passano infatti da € 5.000 a € 10.000 nell’anno civile (si applica anche alle attività lavorative di natura occasionale svolte nell’ambito delle attività di discoteche, sale da ballo, night club e simili).
- Assegno unico universale ai figli: Dal 2023 non sarà necessario fare domanda per l’assegno unico a meno che non ci siano variazioni dei requisiti della famiglia.
- Congedi parentali: Per i periodi di congedo parentale, fino al dodicesimo anno di vita del figlio, a ciascun genitore lavoratore spetta per tre mesi, non trasferibili, un’indennità pari al 30% della retribuzione, elevata, in alternativa tra i genitori, per la durata massima di un mese fino al sesto anno di vita del bambino, alla misura dell’80% della retribuzione. I genitori hanno altresì diritto, in alternativa tra loro, ad un ulteriore periodo di congedo della durata complessiva di tre mesi, per i quali spetta un’indennità pari al 30 % della retribuzione.
- Detassazione mance: Nelle strutture ricettive e negli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande le mance corrisposte dai clienti ai lavoratori, anche attraverso mezzi di pagamento elettronici costituiscono redditi da lavoro dipendente e, salvo espressa rinuncia scritta del lavoratore sono soggette ad imposta sostitutiva – applicata dal sostituto d’imposta – dell’IRPEF e delle addizionali regionali e comunali pari al 5% entro il limite del 25% del reddito percepito nell’anno per le relative prestazioni di lavoro. Tali somme sono escluse dalla retribuzione imponibile ai fini del calcolo dei contributi, dei premi INAIL e del TFR.
- Proroga lavoro agile: Fino al 31 marzo 2023, per i lavoratori dipendenti pubblici e privati affetti dalle patologie e condizioni individuate dal decreto del Ministro della salute, il datore di lavoro assicura lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile anche attraverso l’adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi di lavoro vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento.
- CIGS imprese in crisi: Prorogato per l’anno 2023 il trattamento straordinario di integrazione salariale per le imprese in crisi per un massimo complessivo di autorizzazione del trattamento straordinario di integrazione salariale di dodici mesi.
In detto scenario, il costo del lavoro deve essere maggiormente monitorato e valutato attentamente. Occorre quindi analizzare e cogliere tutte le opportunità, anche quelle più piccole, al fine di ottimizzare il costo del personale e predisporre un corretto budget per l’anno 2023.